Conservazione e riproduzione

CONSERVAZIONE
Non sono determinanti solo gli effetti derivati direttamente dall'intervento di restauro,  ma  anche gli effetti  di una politica di pianificazione globale di interventi; ci riferiamo  alla  conservazione o meglio conservazione preventiva del patrimonio sigillografico; il problema è vasto ed implica una serie di valutazioni di carattere archivistico, economico e storico e non riguarda soltanto il settore archivistico, ma in termini generali,  anche la tutela di ogni bene culturale.
Nell'atto del restauro è implicito che qualcuno prima di noi ha fallito con la conservazione: restaurare, infatti, vuol dire anche intervenire per ripristinare situazioni pregresse di incuria dovute per lo più ad errato condizionamento o fruizione.
Nel caso specifico dei sigilli il problema della conservazione nei depositi si rivela complesso poiché le variabili derivate dai diversi materiali o della diversa natura costruttiva,  si sovrappongono a quelle di carattere archivistico.
Per tentare di attuare, in questo campo variegato, una conservazione preventiva che riduca al minimo la possibilità del degrado e che limiti, fino a far scomparire almeno virtualmente, gli interventi di restauro, i passi essenziali sono fondamentalmente tre: rimozione di materiali nocivi e non idonei e sostituzione con sistemi compatibili, eliminazioni di cause di degrado ovvero normalizzazione delle condizioni di umidità, temperatura ed irraggiamento, sensibilizzazione del personale addetto alla custodia dei sigilli sulle problematiche di conservazione.
La discriminante che impone un grosso limite nel realizzare condizioni conservative ottimali  è che spesso il sigillo si configura come bene culturale composito.
Infatti pergamena, carta, cera, piombo, legno, latta, ceralacca, fibre tessili, costituiscono una realtà morfologicamente variegata, che esige, per ciascun materiale  il rispetto di condizioni appropriate di temperatura, umidità, irraggiamento,
Riuscire ad approntare, se non in tutto l’ambiente di conservazione, almeno in una parte di esso, locali idonei e rispondenti a parametri ottimali significa aver raggiunto un buon traguardo: all’interno dei depositi dell’Archivio Vaticano, ad esempio, è stato recentemente realizzato un ambiente, che custodisce le testimonianze sigillografiche di maggior pregio possedute dall’istituto, nel quale sono rispettate integralmente le  condizioni ottimali.
Il danno meccanico imputabile a cause fisiche come urti, abrasioni, schiacciamenti, è un pericolo sempre presente che in qualche caso si manifesta anche su sigilli già restaurati.
Gli obiettivi da conseguire per ottenere un condizionamento efficace e duraturo sono  duplici: sistemare i sigilli in modo tale da evitare spostamenti accidentali all’interno dei contenitori e realizzare nello stesso tempo una conservazione che tenga conto delle esigenze di fruizione in previsione di spostamenti agevoli dai depositi alle sale di studio.
Nei casi di documenti aperti con sigillo pendente  optiamo, ad esempio, per semplici, ma efficaci scatole, realizzate con apposita sede per l'impronta; il supporto di cartone, estraibile dalla scatola, permette  una consultazione estremamente semplice che riduce al minimo manipolazioni inappropriate
Poiché le esigenze e quindi le problematiche di ciascun archivio si differenziano per la dimensione, la qualità, la disponibilità degli ambienti, per la variegata tipologia dei documenti - stesi, arrotolati, di grandi o piccole dimensioni - è nostra cura prima di attuare gli interventi uno studio di progettazione accurata e  particolareggiata dei contenitori stessi.
Ad esempio, pur nel rispetto degli stessi parametri e principi,  la soluzione adottata per la conservazione dei  documenti con sigilli dell'Archivio di Bolzano si differenzia notevolmente da quella studiata per l'Archivio di Siena, a sua volta diversa da quella adottata all'Archivio di Mantova, o di Aosta o di Arezzo.
Nell’ambito di interventi mirati di conservazione quella dei  sigilli aderenti, che subiscono la condizione di essere conservati pressati all’interno di volumi rilegati od in carte sciolte, è tra le più problematiche.  
Il nostro intervento si limita ad interporre, ove possibile, fogli conservativi o buste di cartone non acido con sagome corrispondenti ai sigilli che possano, con il loro spessore, eliminare il contatto dei sigilli con gli altri materiali.
 
RIPRODUZIONE
Lo scopo della riproduzione dei sigilli è duplice: attuare una forma di restauro preventivo, permettendo di eliminare i danni provocati dalla consultazione continua e non regolamentata -  nel caso dei sigilli, infatti, si deve tener presente che ad un discreto stato di conservazione del supporto scrittorio spesso non corrisponde quello delle relative impronte - in secondo luogo consentire di promuovere iniziative didattico-culturali che garantiscono la divulgazione del patrimonio sfragistico, non sempre adeguatamente conosciuto e valorizzato.
Le metodologie applicate nel nostro laboratorio  per realizzare le copie dei sigilli, sono quelle consuete affiancate ad altre più moderne quali l'elettroformatura che consente una riproduzione fedelissima dell'originale.
E' bene precisare  che "le moulage" di un sigillo o di un intera collezione non rappresenta alcun pericolo per l'originale, perché attualmente, i materiali e le tecnologie utilizzate sono ad altissimi livelli ed è bene ricordare che l’obiettivo finale che la riproduzione di un sigillo si propone è quello  della salvaguardia degli esemplari, con la realizzazione di  copie che riproducano con fedeltà assoluta gli originali rispettandone peso, colore, aspetto, ma che, al contempo, siano sempre distinguibili dagli originali attraverso marchi, numerazione ecc.
Inoltre la diffusione di copie di esemplari significativi, realizzate in materiali preziosi, può dar luogo  ad iniziative editoriali di pregio  o supportare iniziative espositive particolari.

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