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Sigilli di carta e di cera sotto carta >>>
Sigilli di piombo >>>
Cause di degrado e tecniche di intervento
Solo negli ultimi trent’anni il problema della salvaguardia dei sigilli ha trovato risposte adeguate alle esigenze di tutela di un patrimonio culturale ingentissimo, ma spesso trascurato.
Il manufatto sigillo per la sua duplice valenza di oggetto - la matrice destinata ad imprimere l’immagine o l'impronta che da esso deriva - può collocarsi tanto nei musei, quanto nelle biblioteche o negli archivi.
Il problema del restauro e della conservazione assume una connotazione ancor più complessa anche per la natura variegata dei materiali costitutivi dei sigilli.
Questi, infatti, sono oggetti polimaterici, costituiti da metallo (bolle pontificie), cera, ceralacca, carta, oro; a questi materiali si affiancano anche le strutture di appensione - solitamente strutture tessili - e i materiali che costituiscono le teche di protezione, la latta, il legno, l’ottone.
Si comprende quindi come un’approccio di restauro basato su una visione monotematica, sia e sia stato, spesso, più che deleterio per la conservazione dei sigilli.
Oggi le prospettive segnano nuovi orizzonti, sia nel contenimento delle cause di degrado mediante interventi conservativi - e le moderne tecnologie offrono molteplici possibilità di intervento con materiali idonei per la ricostruzioni delle parti mancanti, la riunione dei frammenti, il consolidamento delle parti fragili - sia con la possibilità, attraverso una politica ad ampio raggio, di realizzare le migliori condizioni ambientali di conservazione.