Metodi di appensione

Da un punto di vista sfragistico la modalità di fissare un’impronta ad un documento, ossia l’insieme di procedure tecniche che ne hanno permesso il vincolo al supporto scrittorio membranaceo o cartaceo, si può denominare “ appensione o apposizione”

Nel corso delle epoche i sistemi di appensione subirono un’evoluzione in rapporto alle caratteristiche diplomatiche dei documenti e dei materiali impiegati; a livello di disciplina sigillografica é utile la distinzione tra le due principali categorie di impronte: i sigilli pendenti e quelli aderenti.
I sigilli aderenti sono i più antichi e sono sempre di cera, ceralacca o carta e mai di metallo, materiale  incompatibile con questo sistema di apposizione.
Le impronte pendenti, sono quei sigilli  apposti ai documenti mediante cordoni, fili di cotone, seta o canapa, fettucce o piccole strisce di pergamena (tenie), elementi variabili, intrecciati in varia forma, rispetto agli ambiti cronologici e cavallereschi.
L’uso del sigillo pendente, già presente a partire dal XI sec., si afferma pienamente attorno ai secc. XII-XIII, ed é caratteristico dei documenti membranacei, poiché più resistenti alla trazione esercitata dal peso del sigillo sul materiale scrittorio.
 
 

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