I sigilli di carta sono costituiti da un materiale per sua natura assai igroscopico, quindi, in condizioni variabili di umidità, la superficie delle impronte tende ad aumentare e a diminuire di volume determinando, alla lunga, un indebolimento della loro struttura.
Secondo la letteratura, le ostie, frutto di un’amalgama contenente pigmenti a base di rame, provocherebbero un degrado della carta sottostante e soprastante a causa dell’interazione tra i supporti e gli ioni metallici dei coloranti che, per il degrado della cellulosa, possono fungere da catalizzatori. Ugualmente, quando le condizioni termoigrometriche sono alterate, si possono creare le condizioni favorevoli alla proliferazione di agenti patogeni che coinvolgono, non solo lo strato cartaceo, ma anche l’ostia sottostante.
Altro fattore che contribuisce al degrado di sigilli di carta è un eccessivo irraggiamento solare o artificiale; se questo è associato ad umidità e temperatura eccessive, l’invecchiamento del materiale risulta sensibilmente accelerato.
Per i sigilli di cera sotto carta, sono valide le considerazioni riferite singolarmente ai due materiali e le conclusioni, circa le cause del degrado relative ai parametri ambientali quali temperatura e umidità, riportate per la cera e per la carta.
Il restauro dei sigilli dell'Archivio di Stato di Bolzano...
Leggi »
Il Sigillo microcosmo di cultura...
Leggi »
I sigilli di una pergamena duecentesca conservata all’Archivio Segreto Vaticano. Intervento di restauro e conservazione...
Leggi »
Il degrado dei sigilli di cera: approcci metodologici ed etica di restauro...
Leggi »
Discorso di Giovanni Paolo II agli studiosi di sigilllografia...
Leggi »